Finanza italiana e accesso al credito
di Redazione
13/11/2014
Secondo il ministro dell’ economia e esperti dlla finanza italiana, e non solo, il nostro paese gode di una robusta e solida economia derivante da solide banche aiutate dallo Stato, famiglie, lavoro e risparmi. Un quesito però viene in mente un pò a tutti: se il lavoro sta diminuendo in conseguenza della chiusure della piccola e media impresa, le famiglie sono in netto calo soprattutto quelle tradizionali che vengono sostituite a coppie comunque incerte anche per la procreazione, e i risparmiatori stanno per essere sostituiti dai debitori, l’economia sarà sempre solida?
Certo che il nodo debito pubblico deve comunque essere affrontato; seondo la nstra opinione comunque stipendi e pensioni pubblici adesso, nello stato in cui la comunità ha paesi come portogallo e irlanda che dichiarano quasi fallimento aggiungendosi a Grecia, devono essere tagliati; pensioni inps di 1400/1500 euro con soli 20 anni e anche meno di contribuzione sono un vero spreco; lo stesso per stipendi pubblici pari a 1700/1800 euro nella sanità, nelle scuole, ecc. sono troppo eccessivi per un periodo nero dell’ economia. L’ Italia quanto resisterà? L spending rewiew potrebbe portare ad una conseguenza anche in campo finanziario: liberare credito per le imprese e la crescita in generale. Molte banche e istituti finanziari potrebbero cominciare ad aprire i rubinetti di presiti e mutui; banche come Unicredit, Intesa, Mediolanum, ecc. Ma anche banche online reperibili immediatamente anche tramite sistemi di trovanumeri presenti sul web. Molti istituti operano in totale sicurezza anche online e per telefono.
Aspettando la crescita nel 2015, ne dubitiamo fortemente, restiamo con la speranza che si arrivi ad avere maggiore accesso al credito soprattutto nelle banche.
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