Manovra finanziaria: contenuti e litigi

La Manovra finanziaria o DEF, è da sempre un momento importante per la politica e l’economia del nostro paese. Da essa infatti scaturiscono le linee guide, che verranno diramate ai cittadini. La manovra insomma, in un certo qual modo, è in grado di “decidere” le sorti di un paese. In passato abbiamo assistito a diverse tipologie di essa. Siamo passati da quelle denominate di sviluppo, fino a quelle recenti di “lacrime e sangue”. Storie diverse, dettate sempre dal momento storico che il paese vive o si appresta a farlo. Anche questa manovra, come tutte le altre, presenta punti critici, che la stessa maggioranza vorrebbe poter correggere. Dopo una lunga maratona notturna si è sbloccata l’impasse del governo sulla legge di bilancio. Alle cinque del mattino, dopo un Consiglio dei ministri fiume, si è chiusa la partita. Arriva quindi una manovra da circa 30 miliardi di euro. In essa forse i punti programmatici più importanti sono: lo stop all’aumento, tanto temuto da tutti, dell’Iva, tre miliardi per tagliare le tasse ai lavoratori (il famoso cuneo fiscale), 600 milioni per la famiglia, la fine del superticket a partire dal settembre 2020 e il piano di lotta all’evasione Italia cashless voluto dal Premier Giuseppe Conte.

Le reazioni

Le reazioni a questo tipo di manovra sono state trasversali. Le borse pare abbiano dato un segnale positivo, con il calo dello spread che ha toccato i livelli del maggio 2018. All’interno della maggioranza però non tutti hanno mostrato pubblicamente piena soddisfazione. Il Partito Democratico, ha rivendicato il taglio delle tasse per alcune categorie di lavoratori, ma insieme al Movimento 5 Stelle non ha gradito l’imposizione sull’utilizzo della carta di credito o bancomat, per le spese oltre i 2000 euro. Su questo punto forti perplessità le ha mostrate anche Italia Viva dell’ex Premier Matteo Renzi. Insomma un provvedimento che lascia aperti dubbi e perplessità, e che potrebbe avere delle ripercussioni a breve, proprio all’interno della stabilità di governo. Renzi inoltre non è d’accordo nemmeno sul mantenimento del provvedimento denominato di quota 100, sul quale ha promesso battaglia fin da subito. L’utilizzo della carta per i pagamenti, è stato interpretato dagli stessi partiti di maggioranza, come l’ennesimo favore alle banche, ai danni dei piccoli artigiani, imprenditori e dipendenti in genere. Secondo Di Maio, la lotta all’evasione non va fatta con slogan, ma con azioni concrete, come la loro proposta di inasprimento della pena, per coloro che evadono determinate cifre.

La svolta green, critiche da Confindustria

Arriva poi il capitolo riguardante la nuova tassa sulla plastica. Il Governo la difende come un qualcosa che indirizzerà il cittadino, verso una svolta sempre più ecologista. Confindustria invece, senza mezzi termini, la bolla come una tassa che inciderà in maniera importante sulle imprese, ed in fine sui cittadini, ultimo anello della catena e quindi sistematicamente vessato. Circa l’abbassamento della quota che sarà possibile utilizzare in contanti, Italia Viva di Renzi con la Bellanova in testa, ha promesso battaglia. Non accetta infatti la riduzione da 3 a 2 mila euro della quota utilizzabile, che poi divrebbe gradualmente scendere fino a 1000, proprio come all’epoca Monti. Insomma anche questa manovra avrà lati buoni ed oscuri. Spesso per reperire fondi necessari a compiere determinate operazioni, si deve passare per l’inasprimento di altri punti, a discapito di alcuni settori e categorie.