Cambio olio: come smaltirlo ai tempi del Coronavirus

Con la ripresa delle attività, dopo il lockdown in tempi di Coronavirus è bene controllare la propria auto. Dopo oltre due mesi di stop, dovresti verificare lo stato della batteria e, se necessario, provvedere al cambio olio.

Sostituire l’olio è un’operazione essenziale se vuoi mantenere in buona salute il tuo veicolo. Bisogna cambiare l’olio regolarmente, lo sai bene anche tu. L’olio lubrifica diversi componenti, protegge il motore dalle impurità, assicura il buon funzionamento dell’auto.

Come sii legge sul sito web dell’Autofficina Cassotti di Trezzo Sull’Adda ( https://www.cassotti.it/ ), puoi provvedere tu stesso a sostituirlo o rivolgerti ad un’autofficina ma come smaltirlo?

Smaltimento dell’olio esausto e del filtro

Dopo aver provveduto a cambiare l’olio, dovrai smaltire quello esausto che, come saprai, è un rifiuto altamente tossico. Non si può assolutamente sversare l’olio nella rete fognaria, è illegale.

Tutto ciò che dovrai fare è versare l’olio in un contenitore, sigillarlo, etichettarlo e provvedere allo smaltimento secondo le modalità previste dal DM 13 maggio 2009 “Modifica del decreto 8 aprile 2008, recante la disciplina dei centri di raccolta dei rifiuti urbani raccolti in modo differenziato”. L’olio usato deve essere consegnato presso un’autofficina che dispone di accessori per la bonifica dei veicoli destinati alla demolizione. Le officine rientrano nelle categorie commerciali che possono restare aperte e continuare la loro attività in tempi di emergenza Covid-19.

Ti consigliamo di non affidare la tanica con l’olio al tuo meccanico o al benzinaio perchè possono smaltire soltanto i lubrificanti che provengono dalle loro attività.

Per lo smaltimento, puoi anche rivolgerti ad una delle aziende sul territorio che si occupano di raccolta, smistamento e riciclo di oli esausti. In alternativa, puoi chiedere informazioni al CONOU Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli oli minerali usati.

L’operazione di smaltimento non ti costerà nulla.

Olio usato: cosa prevede la normativa

Oltre al DM del 13 Maggio 2019, la fonte normativa principale per quanto riguarda lo smaltimento degli oli esausti è il Decreto legislativo 27 gennaio 1992 n. 95, sia per quanto riguarda l’eliminazione di olio prodotti da privati, sia per gli oli industriali. Le industrie che producono o che detengono nel corso dell’anno un quantitativo superiore a 300 litri di oli esausti, sono obbligati a:

  • stivare gli oli usati in modo idoneo ad evitare qualsiasi commistione tra emulsioni ed oli propriamente detti ovvero qualsiasi dispersione o contaminazione degli stessi con altre sostanze;
  • non miscelare gli oli usati con le sostanze tossiche o nocive di cui all’allegato al decreto del Presidente della Repubblica 10 settembre 1982, n. 915, sue modificazioni ed integrazioni;
  • cedere e trasferire tutti gli oli usati detenuti al Consorzio obbligatorio degli oli usati (oggi Consorzio Nazionale per la Gestione, Raccolta e Trattamento degli Oli Minerali Usati) direttamente ovvero ad imprese autorizzate alla raccolta e/o alla eliminazione, comunicando al cessionario tutti i dati relativi all’origine ed ai pregressi utilizzi degli oli usati;
  • rimborsare al cessionario gli oneri inerenti e connessi all’eliminazione delle singole miscele oleose, degli oli usati non suscettibili di essere trattati e degli oli contaminati.