Calcio e diritti Tv, una partita importante

Il calcio negli ultimi 20-25 anni ha subito un mutamento molto profondo. Questo è derivato da una serie di fattori, sia inerenti il rettangolo verde, che per così dire extra campo. Uno di questi ultimi è certamente quello legato alla questione relativa ai diritti televisivi. Essi hanno stravolto il mondo del calcio. La trasmissione delle partite in diretta televisiva ed negli ultimi anni anche in streaming, hanno veicolato all’interno del mondo pallonaro, una quantità di denaro notevole. Questa introduzione di denaro, ha si fatto cambiato le regole del gioco. Si é infatti rivisto in toto il modo di fare marketing, si é passati dalla costruzione di nuove strutture ed impianti sportivi, in grado si ospitare e far vivere il calcio 7 giorni su 7, insomma una vera e propria industria che produce utili e crea posti di lavoro. In Italia questa è una delle industrie più fiorenti, che ha segnare introiti e numeri record, fino a qualche anno fa nemmeno immaginabili. Di conseguenza sono cresciute anche le spese, con il monte ingaggi riservato ai calciatori ed agli addetti ai lavori, che incide in maniera profonda sul bilancio finale.

Regole di assegnazione dei diritti televisivi

Per assegnare i diritti televisivi, o meglio per spartire la torta di denaro, derivante da coloro che trasmettono le partite, esistono delle regole. Regole che spesso sono state oggetto di contestazioni, assemblee e revisioni di vario genere. Le società cosidette minori, sono quelle che mediamente si oppongono alla metodologia utilizzata finora, che regola la spartizione. Una di questi criteri è dettato dal numero dei tifosi che una squadra possiede. Il bacino dei tifosi è importante per il calcolo dei diritti televisivi da assegnare ai club della serie A, visto che il 12% dell’intera ricca torta viene divisa in base al numero di spettatori fatto registrare allo stadio e l’8% guardando i dati dell’audience televisivo dei vari incontri trasmessi. Da queste risultanze, vengono stilate delle graduatorie, contenenti le somme da ripartire tra i vari club.

I dati riguardanti il numero dei tifosi

In questo paragrafo analizziamo il numero di tifosi delle attuali 20 squadre, che compongono la nostra Serie A. Numeri importanti che danno l’idea e forniscono un quadro completo dei supporters dei vari club, che compongono attualmente la massima serie. L’indagine circa il numero dei tifosi è stata portata avanti da StageUp-Ipsos lo scorso giugno. Essa ha preso in considerazione un target di popolazione italiana compresa tra i 14 e i 64 anni. Per Verona, Brescia e Lecce, le tre squadre neopromosse, si sono considerate invece le rilevazioni passate, presenti nel database di SV Sport Fans.

Serie A, la classifica per numero di tifosi in Italia

Analizzando la speciale classifica stilata, in testa con enorme vantaggio troviamo la Juventus con 8.725.000 tifosi in tutta Italia. In fondo alla stessa c’è invece il Sassuolo che invece non andrebbe oltre i 72.000 supporters. Sorprese positive sono Cagliari e Atalanta.

La classifica per numero di tifosi delle venti squadre di Serie A.

  1. Juventus – 8.725.000
  2. Inter – 3.975.000
  3. Milan – 3.868.000
  4. Napoli – 2.783.000
  5. Roma – 1.895.000
  6. Fiorentina – 673.000
  7. Lazio – 606.000
  8. Cagliari – 520.000
  9. Torino – 462.000
  10. Bologna – 328.000
  11. Sampdoria – 250.000
  12. Atalanta – 245.000
  13. Genoa – 200.000
  14. Udinese – 170.000
  15. Verona – 131.000
  16. SPAL – 121.000
  17. Parma – 100.000
  18. Lecce – 98.000
  19. Brescia – 91.000
  20. Sassuolo – 72.000