Marco Zoppi: Svizzera-Italia, un confronto sul trust

Istituto finanziario già apprezzato e diffuso su larga scala in buona parte dell’Unione Europea, il Trust ha iniziato già da qualche anno a farsi largo anche nel nostro Paese, diffondendosi in maniera sempre più radicata.

La formula di investimento del Trust nasce nel Regno Unito e si configura come un negozio fiduciario mediante il quale, spossessandosi degli averi conferiti, il disponente affida al Trustee la gestione di una parte del proprio patrimonio, con la prospettiva di riceverne un successivo ritorno economico e di garantirsi una contemporanea ottimizzazione fiscale.

Affinché i vantaggi resi possibili dall’impiego del Trust si concretizzino è fondamentale che si crei un vincolo fiduciario tra disponente e trustee, figura professionale demandata a far fruttare il patrimonio investito in favore del beneficiario del titolo.

All’interno dei nostri confini nazionali, il Trust si è diffuso solo in tempi relativamente recenti, grazie anche all’opera di propaganda condotta negli ultimi anni da alcune delle maggiori personalità della scena finanziaria nazionale. Oggi questo istituto rappresenta la formula di riferimento per le operazioni finanziarie e di ottimizzazione fiscale di un numero sempre crescente di investitori.

In Svizzera, invece, questo negozio finanziario è diffuso già da tempo, grazie anche alla presenza di un ordinamento legislativo che non limita l’impiego del Trust come strumento di investimento o di ottimizzazione fiscale. Per avviare un Trust in Svizzera è necessario rispettare le disposizioni legali estere nel caso in cui il titolare dell’investimento non risieda nel territorio elvetico: di conseguenza, i risparmiatori stranieri che conferiscono i loro beni in un Trust svizzero sono tenuti a denunciare la posizione aperta all’estero al Fisco del loro Paese d’origine.

In funzione del suo status di negozio finanziario riconosciuto dalla Legge, il Trust in Svizzera viene sottoposto ad imposta sul reddito, sulla donazione, sulla successione e alla ritenuta. Nel territorio elvetico, in genere, si riconoscono due grandi categorie di Trust: i revocabili e gli irrevocabili.

Solo il primo tra i due modelli citati, peraltro praticato anche in Italia, soprattutto in riferimento a beni di carattere immobiliare, permette al disponente di influenzare in maniera diretta e continua l’attività di gestione curata dal fiduciario. I Trust Irrevocabili, al contrario, attribuiscono al Trustee pieno controllo e massima autonomia nell’amministrazione dei beni conferiti nel negozio.

Il Trust in Italia, contrariamente a quanto avvenuto in Svizzera e in numerosi altri Paesi del Vecchio Continente, ha faticato ad affrancarsi dalla visione distorta che lo inquadrava comunemente come un mero strumento di elusione fiscale. Negli ultimi anni, però, si è assistito ad un’inversione di tendenza, che grazie anche all’introduzione di un nuovo assetto giuridico, ha permesso di identificare in questo istituto la formula di riferimento della quale avvalersi in svariati contesti, non ultimo quello relativo alla tutela dei patrimoni dei disabili gravi, meglio definito dalla recente Legge Dopo Di Noi.

Marco Zoppi, fondatore e CEO di Global Capital Trust, ha a più riprese dichiarato di essere particolarmente favorevole alla diffusione del Trust in Italia, rimarcando l’efficacia di questo istituto anche nella gestione delle pratiche relative alla successione aziendale e alla gestione delle opere d’arte.

Tra i servizi offerti dalla GCT troviamo sicuramente il trust familiare, una peculiarità per una corretta successione aziendale per le quote societarie in ambito familiare e per la protezione del patrimonio.

Il passaggio aziendale rappresenta un processo molto complesso che coinvolge diversi attori; l’inadeguatezza degli attuali istituti può essere facilmente risolta attraverso il trust familiare in cui è possibile trasferire la proprietà della società, destinando comunque i guadagni al nucleo familiare.

Solo al termine del trust, la proprietà è trasferita ai beneficiari in base alle specifiche del disponente (raggiungimento della maggiore età, eventi importanti o altro).